Da scavo, vagliatrice o a polipo: a ogni ambiente o lavoro serve la benna giusta
Accessori fondamentali per gli escavatori, a seconda della loro forma, capacità e struttura, le benne possono essere utilizzate per scavare, caricare, movimentare materiali, selezionare e persino frantumare. Stabilire quella più adatta alla bisogna significa non solo migliorare la produttività del cantiere, ma anche ridurre l’usura della macchina e assicurarsi la piena sicurezza operativa. Insomma, scegliere bene vuol dire lavorare meglio. Decine di modelli e varianti, ciascuna con specifiche peculiarità progettuali per le più svariate esigenze possono però certo confondere: cominciamo allora con un distinguo di massima. E ricordate che da RMC non solo troverete varietà e qualità per operare la scelta più adatta, ma anche tutti consigli frutto di anni d’esperienza, servizio e passione per questo settore.
La benne più utilizzate
Questi utilissimi accessori si distinguono principalmente in base alla loro funzione:
- Benna da scavo (è la più comune e per lo più impiegata per lavori di sbancamento e movimentazione di terra e sabbia non compatta: la sua forma a “cucchiaio” e gli iconici denti facilitano penetrazione e raccolta del materiale).
- Benna da carico (più capiente della precedente, è pensata per sollevare, trasportare caricare materiali sciolti come terra, ghiaia, cemento o simili, su automezzi. Possono essere implementate con svariati accessori come denti da scavo, protezioni angolari e rotatori per agevolarne l’attività).
- Benna trapezoidale (la sezione “svasata” trapezoidale la rende perfetta per profilare canali, fossati e scarpate. Grazie alla possibilità di regolare l’inclinazione dei fianchi, può inoltre risultare ancor più versatile, adattandosi a ulteriori e più specifiche esigenze di lavoro).
- Benna grigliata o vagliatrice (la sua griglia è pensata per separare differenti granulometrie ed è dunque impiegata su escavatori, terne e mini-pale per selezionare gli inerti preselezionandone il futuro materiale di risulta).
- Benna mordente o a polipo (entrambe sono ideali per la raccolta di materiali sfusi o irregolari poiché dotate d’un meccanismo di presa che chiude quando vengono abbassate. Se la prima è indicata per sabbia, ghiaia, rifiuti o terra, la seconda è più adatta a raccogliere legname e rottami).
- Benna frantumatrice (incorporando un sistema meccanico con albero eccentrico che muove un frantumatore mobile può ridurre le dimensioni di materiali da demolizione direttamente in loco).
Naturalmente ogni tipo di benna presenta varianti ad hoc per peso macchina, sistema di attacco (attacco rapido o perno tradizionale) e tipo di materiale trattato.
Ad ogni applicazione la sua benna
È fondamentale la corretta aderenza tra caratteristiche d’ogni benna e suo specifico impiego. Se quella da scavo “standard” è insostituibile nei lavori d’urbanizzazione e movimento terra, più si specializza l’intervento o il contesto e più scegliere con oculatezza risulta importante. Per operazioni in cava o cantieri stradali, ad esempio, vanno preferite benne rinforzate resistenti all’abrasione. Come già detto, inoltre, l’ambito agricolo prediligerà benne trapezoidali o mordenti, mentre le vagliatrici si dimostreranno preziose nei cantieri di demolizione e riciclaggio. La benna giusta consente, non ultimo, di limitare il numero di accessori da trasportare sul cantiere, così ottimizzando stoccaggio, tempi e costi. Ricordate infine che ogni benna dev’essere compatibile con la potenza e il peso della macchina che intendete utilizzare.