Normative, requisiti e consigli per chi guida mezzi meccanici da cantiere
Possono sembrare semplici da manovrare, eppure dietro ogni movimento fluido ad opera di un operatore di macchine per il movimento terra, c’è tanta (necessaria) formazione. Stiamo parlando di macchinari potenti, che richiedono conoscenze tecniche, sicurezza operativa e sì… anche un “patentino”.
Cosa dice la legge?
Nel panorama normativo italiano, ottenimento, requisiti e impiego del “patentino escavatore” attengono al Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008). Aggiornata dal D.Lgs. 151/2015, la norma di legge stabilisce che chiunque utilizzi macchine movimento terra (come escavatori idraulici, pale caricatrici e terne) debba preventivamente aver ricevuto specifica formazione. Un percorso che si conclude con il rilascio di un attestato di abilitazione, che nella prassi viene comunemente definito “patentino”. Non si tratta quindi di una patente come quella per l’auto, ma di un certificato rilasciato da enti formativi accreditati, secondo criteri definiti dall’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2012. I corsi comprendono una parte teorica (normativa, rischi, componenti del mezzo) e una parte pratica (manovre, verifica dei comandi, gestione in sicurezza).
Serve sempre? E chi lo controlla?
Una delle domande più frequenti riguarda l’obbligatorietà: “Devo avere il patentino anche se uso l’escavatore solo saltuariamente in una mia proprietà?” La risposta è sì. Anche un uso occasionale comporta rischi e quindi richiede formazione documentata, anche qualora si intenda operare in ambienti privati se il fine è quello di un’attività lavorativa, come ad esempio in agricoltura o nei cantieri edili temporanei. Unica deroga potrebbe interessare l’uso di un’scavatore con massa operativa inferiore ai 6.000 kg impiegato esclusivamente per uso personale e senza fini di lucro. In questo caso non è obbligatorio avere il patentino. Ma è fortemente consigliato. Sì, perché sulla sicurezza e le eventuali conseguenze di un uso improprio del mezzo non si scherza.
I controlli vengono effettuati in genere dal Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) delle ASL o dagli ispettori INL (Ispettorato Nazionale del Lavoro). In caso di mancato possesso del patentino, il datore di lavoro può incorrere in sanzioni fino a 6.400 euro, mentre per l’operatore è prevista la sospensione dall’attività fino alla regolarizzazione.
Chi può fare il corso
Per accedere a un corso per escavatori è necessario aver compiuto i 18 anni d’età ed essere fisicamente idonei al lavoro (certificato medico alla mano). Non sono richieste qualifiche particolari, anche se una minima esperienza nel settore edile o agricolo facilita sicuramente l’apprendimento. Il corso ha una durata media di 12 ore, suddivise tra teoria e pratica, ed è valido su tutto il territorio nazionale. Durante la formazione si apprendono nozioni fondamentali come la stabilità del mezzo (per evitare ribaltamenti o cedimenti del terreno), funzioni e manutenzione degli impianti idraulici (essenziali per prevenire guasti e malfunzionamenti), norme di sicurezza sul cantiere (utili non solo a proteggere sé stessi ma anche gli altri operatori), procedure di emergenza (cosa fare in caso di incidente o situazione critica). Al termine del percorso formativo, se viene superato l’esame verifica l’idoneità, è rilasciato l’attestato con validità quinquennale, rinnovabile con aggiornamento di almeno 4 ore.
Qualche ultimo consiglio
Se siete interessati ad acquisire il patentino scegliere enti accreditati e corsi certificati, verificando in particolare che siano riconosciuti dalla Regione o da enti paritetici bilaterali. Ricordate che un patentino non fa la sicurezza, per cui: buon senso e indossate sempre i dispositivi di protezione (casco, scarpe antinfortunistiche e guanti).