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Intervista sui cingoli escavatore a Lorenzo fermi RMC

Di cingolo in cingolo, i segreti per operare sempre e ovunque

Da RMC i consigli per cingoli sempre “sul pezzo”: l’intervista a Lorenzo Fermi

La storia dei mezzi cingolati vede il la con Benjamin Holt e l’inizio dello scorso secolo. Se tuttavia a quest’inventore statunitense di deve il primo prototipo di trattore commerciale cingolato, è all’italiana FIAT che, con Caterpillar, siamo debitori per lo sviluppo della tecnologia che li rese fondamentali nei più vari settori. A Lorenzo Fermi, il cui padre già operava su macchine Caterpillar, abbiamo chiesto ragguagli sui cingoli del giorno d’oggi e il loro ruolo strategico per ogni lavoro di movimentazione terra o materiali.

 

Come è evoluta la tecnologia dei cingoli?

“Anche se concettualmente non sono differenti da quelli degli esordi, le moderne soluzioni costruttive assicurano oggigiorno cingoli sempre più affidabili, realizzati con materiali di prim’ordine e in grado d’operare davvero ovunque. Tre in particolare le varianti tra cui è possibile scegliere in base all’ambiente di lavoro: quelli in ferro più tradizionali, i cingoli in gomma o soluzioni ibride di sovra-pattini da applicare ai primi”.

 

 Come distinguere cosa è meglio scegliere?

“Quelli in ferro sono di norma consigliati per ambienti boschivi e terreni scoscesi, dove la superficie tende ad essere umida, scivolosa o alterni elementi di consistenza dura ad altri più morbidi e sdrucciolevoli. Per il resto, su asfalto e aree pianeggianti di contesto edile, quelli in gomma sono sicuramente i più performanti. L’ottima vulcanizzazione e mescole ad hoc assicurano una lunga durata e, grazie all’evoluzione nella chimica dei materiali, resistono ottimamente sia a temperature torride che al rigore dell’inverno. Non temono persino la stragrande maggioranza dei solventi. Perfetti per gli escavatori di piccole o medie dimensioni, i cingoli in gomma rappresentano ormai la quasi totalità delle richieste sul nuovo e la norma nella fornitura a noleggio. Tra i vantaggi della gomma non va infine sottostimato il peso, particolarmente ridotto rispetto a quello ‘pachidermico’ dei cingoli in ferro”.

 

Esiste poi l’opzione sovra-pattini….

“Esatto. Pratici ed efficienti, aggiungono alla già ottima grip del ferro tutti i vantaggi in termini di agilità e funzionalità della gomma. L’installazione è estremamente semplice: basta imbullonarli sul pattino (spesso anche solo ad una maglia su due) e, grazie a recenti sistemi a clip di aggancio-sgancio rapido, l’installazione si è fatta ancora più facile. Chiunque può procedervi in autonomia ma, al bisogno, è naturalmente un servizio che offriamo in RMC”.

 

Quali manutenzioni o attenzioni è necessario avere per assicurarsi cingoli sempre in salute?

“Basta che nel corso delle manutenzioni ordinarie, accanto a ingrassaggio e cambio filtri, l’operatore abbia cura d’utilizzare il tiracinghie. Un cingolo non deve mai essere né troppo teso né eccessivamente lasso e, per esser certi del giusto grado di tensione, basta rifarsi alle indicazioni di tolleranza che forniamo ad ogni service. Operando su una piccola valvola in grado di essere stretta o allargata si portano le maglie alla distanza ottimale. Tra le raccomandazioni che posso dare, infine: quella di osservare il lato interno dei cingoli, ovvero quello che gira sulle ruote motrici. Se infatti l’esterno può rovinarsi perché urta o raccoglie materiale, al massimo la sua usura può comportare qualche vibrazione in più. Poca cosa vista la bassa velocità erogata dall’escavatore. Di contro se l’usura si presenta all’interno, a causa di una o più maglie troppo larghe, è possibile si verifichi la perdita del cingolo”.

 

E se dovesse accadere?

“Potendo operare solo su rotazione fissa rappresenterebbe in molti casi un fermo macchina che compromette il proseguo del cantiere. Grazie al braccio dello stesso escavatore o all’aiuto di un secondo mezzo è tuttavia qualcosa che per fortuna si può risolvere in tempi piuttosto brevi. Lo stesso dicasi per chi dovesse affidarsi al nostro servizio in loco, ormai abituato a pronti interventi di questo tipo. La perdita di un cingolo però fa comunque ben comprendere l’importanza della corretta manutenzione preventiva”.

 

 In caso di rottura, invece, come procedere?

“Basta contattarci segnalando quanto riportato sulla pancia interna del cingolo. Si tratta di tre numeri: il primo ne indica la larghezza, il secondo il passo della catena (cioè la distanza tra una maglia e l’altra), mentre il terzo dà conto del numero totale di maglie. Di norma, coprendo l’intera gamma di ricambi per macchine dai 5 fino ai 120 quintali e tutte le marche, abbiamo sempre a magazzino quanto serve. Basta una chiamata, insomma, e vi ‘rimettiamo sui cingoli’ pronti a finire il lavoro”.